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P'eng Tçhuai.

(o Peng Dehuai). Uomo politico e militare cinese. Aderì al Partito comunista nel 1923, entrando a far parte, dopo breve, del Comitato centrale e del Consiglio centrale militare rivoluzionario. Dopo la sanguinosa offensiva anticomunista scatenata da Chiang Kai-shek nella primavera del 1927, fu uno dei principali organizzatori del partito nelle campagne; nel novembre dello stesso anno riuscì a formare una milizia contadina e a costituire il primo Governo sovietico-cinese nelle regioni dell'Haifeng e del Lufeng. Successivamente, insieme a Mao e Chu-Teh, allargò l'area controllata dai comunisti alla regione del Kiangsi, favorendo la costituzione di soviet locali, impegnati nell'attuazione di una vasta riforma agraria e tributaria. Quando nel 1934 si decise di lasciare la regione del Kiangsi, P. ebbe una funzione di primo piano nella "lunga marcia" verso il Nord e, nel 1937, fu nominato comandante in capo aggiunto dell'esercito comunista. Condusse la lotta contro i Giapponesi e i nazionalisti di Chiang Kai-shek, divenendo uno dei massimi dirigenti della Repubblica popolare cinese. Vicecomandante delle forze cinesi in Corea, prese parte alle trattative di pace e all'armistizio di Kaesong e di Panmunjom. Nel 1954 fu nominato ministro della Difesa, mentre l'anno seguente divenne viceprimo ministro, maresciallo e membro dell'ufficio politico del partito. La sua fortuna politica cominciò a tramontare nel 1959, quando venne sostituito alla Difesa da Lin Piao. Esponente della corrente filosovietica, fu allontanato dall'ufficio politico del partito ed esonerato da ogni incarico nel corso della "rivoluzione culturale". Nel 1966 fu arrestato per la sua aperta opposizione alla rottura tra Cina e Unione Sovietica. Fu riabilitato dopo la morte nel 1978 (Shaoshan, Hûnan 1900 - ? 1977).